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La 13esima la si gioca di giovedì santo e alla fine la si dovrà esorcizzare.

Si arriva al circolo in un' atmosfera spettrale,  campi liberi, parcheggio vuoto, tavoli del burraco abbandonati, le birre rimangono tutte nei frighi e alla macchina del caffè solo Stefano.

La tachicardia baffuta sale e con lei l'ansia perché il comunicato ufficiale riporta che a seguire sul campo di gioco ci sarà un'altra partita.

Si prova ad accelerare sui tempi, ma ogni tentativo è vano, il fischio dell'arbitro Gianluca F. arriva puntuale alle 9:12.

Gianluca F. si mostra così: arrivo in macchina, camminata sicura e nelle fasi di riscaldamento si concede anche un tocco di palla. In attesa dell'intervento si adatta al perfetto italiano medio, finge la malattia. Alla fine fingerà anche di arbitrare. 

La partita ha inizio e il più veloce a entrare nel vivo del match, come spesso accade è Mattia M., il problema è che sarà anche il più veloce ad uscirne come spesso accade. Fiato corto per lui e gambe pesanti.

Il baffone vanta pure del pubblico. Sugli spalti: Fabio N. di passaggio per dare poi il meglio al Gay Village e Mirko S. povero di complimenti ma attento osservatore. C'è solo da augurarsi che il tutto finisca qui perché gli infortuni fan contare ormai più baffoni fuori che dentro al campo. 

Nel corso della partita lamenteranno dolori acuti sia Andrea Z. che Stefano R. La maledizione veglia su di noi.

La partita ingessata sul 2 a 0 grazie a una doppietta di Mattia M. viene movimentata da un acceso diverbio tra uomini che indossano la maglia degli stessi colori. I giallorossi non riescono a esprimere il gioco che vorrebbero e che sanno di poter fare e gli animi si incendiano. Daniele D. e Andrea Z. se le cantano a suon di tatticismi e schemi che manco Mourinho vs Guardiola. Le sberle vengono evitate dal gruppo e raffreddati gli animi si prosegue. È una partita che non vanta di chissà che gol o giocate ma gode di discreta intensità, il fuso orario non aiuta. La ricorderemo più che altro per le smentite all'arbitro, corner concessi e non calciati,  falli fischiati e poi smentiti, l'incertezza è meno incerta.

Ma se nella prima mezza a condurre sono i gialloneri saranno poi i caparbi giallorossi a prendere il comando e a portarla fuori. Da annotare la lucidità sotto porta di Simone B., uomo di gran cuore e polmoni a tu per tu con il portiere avversario almeno 6 volte non sembra provar piacere nel gol.

Ma saranno ancora i tatticismi e le diverse visioni di gioco a infiammare gli spiriti. Il freddo spogliatoio giallonero, privo di Daniele D. che simula puntualmente scene di violenza sessuale, viene scaldato da Roberto Z. 

Filippo C. gran difensore del Giuoco calcio dell'Italia ai mondiali 2006, cultore delle difese granitiche e portatore  sano del baricentro basso, pizzica i suoi complimentandosi del gioco espresso in attacco ma denunciando una fase difensiva assente, senza scheletro né corpo, senza supporto. La miccia è stata accesa, Roberto Z. portatore sano del baricentro alto non ci sta e da cultore dell'Inter di Mourinho degli ultimi 7 minuti di gioco: 8 attaccanti, 2 difensori e portiere alto, gli vomita addosso rancori e frustrazioni che celavano coperti dalle ceneri dell'ultimo scudetto della Roma del 2001.

Ma il calcio del baffone è differente, il calcio del baffone non ha schemi, non ha regole, non ha tattica, il calcio del baffone è Amicizia e Impegno, per vincere bisogna correre e non parlare. Per parlare di calcio si va al bar ci si prende da bere e si fa tattica e ci si può pure divertire.

Baffoni esorcizzatevi dal voler essere Zeman e ritrovate sorriso e umiltà. I fenomeni, i Veri numeri 10 ma forse nemmeno i 9 e i 3 fanno parte di questo gruppo.