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C'era una volta un capitano che non abbandonava mai la sua nave e poi c'è quel capitano che la fa salpare sola e la raggiunge alle larghe coste di Castelverde in pieno mare aperto.
In sette stagioni non era mai successo ma questo filotto di vittorie lo agita. Così in preda agli spasmi, il buon Filippo C., il primo tempo lo passa sul divano di casa sotto gli effetti della valeriana.
Arriva al campo con ancora la bocca impastata, i segni del cuscino sul viso e gli occhi da sonno, sopra ai calzoncini la fascia da capitano, entra in campo e fa gol. Che dire, davanti a un baffone così solo da togliersi il cappello, EMBLEMATICO.
I primi venti minuti, quelli che Filippo C. non vede, prende la piega sociale che il Memorial ogni tanto veste. Gli arancio blu lasciano infatti spazio e permettono di giocare al disabile Roberto Z.. Quest'ultimo impiega e perde 36 palloni per capire che il piede non gli fa troppo male. Per lui la 27esima la gioca la paura.
Prima di perdere la partita gli arancio blu perdono la dignità, tolto Daniele G., onore a lui questa sera meritava altri compagni. I suoi in campo appaiono spaesati, distratti ma soprattutto rassegnati, in un groviglio di ruoli che non sa distinguere l'attaccante dal portiere.
Contro questa barriera dalle maglie troppo larghe i verdi, che nei baffoni Daniele D. e Alessio R. non me ne vogliano gli altri, trovano i sarti perfetti per cucire una trama che porta loro alla vittoria.
E poi c'è il gambero. Il gambero è l'unico animale che per andare avanti va indietro, in questa fase del torneo come lui Mattia M.. Ottima prima parte di stagione, almeno sul piano del risultato, un ritorno fino a qui da dimenticare. La sua squadra rischia di riprendere il risultato con lui in panchina.
A salvarlo dalla certezza che è lui la causa di tante sconfitte il fatto che a far coppia con lui nel cambio c'è il baffone che non deve chiedere mai, Luca A. E quindi sul chiudere del cancelletto si ripropone la domanda: "ai fini del risultato conta di più avere in squadra l'ancora di salvezza Luca A. o la zavorra Mattia M.?".
Nemmeno la 27esima saprà dar risposta a quello che sembra ormai essere il dilemma baffuto di questa seventh edition.
Alle amare sconfitte si avvicina l'amaro e a un'andare avanti che porta però indietro, perlomeno in classifica, il vamos alla ventottesima voglio scriverlo così SSSSSOOOOOOOMMMMMAAAAAAV!!!